Esce
oggi venerdì 20 settembre
“IAN
CURTIS”
primo
brano estratto da
“TUTTI
AMIAMO SENZA FINE”
il
nuovo album in uscita il 29 novembre
Da
oggi è su tutte le piattaforme digitali “IAN
CURTIS”,
il primo brano dei SIBERIA. La canzone anticipa la pubblicazione del
terzo album “TUTTI AMIAMO SENZA FINE” prodotto da Federico
Nardelli, in uscita il 29 novembre per Sugar in collaborazione con
Maciste Dischi.
Il
brano racconta in maniera inedita la figura iconica della new wave
musicale Ian Curtis: lontano dall’oscurità e dalla cupezza a cui
di solito viene accostato, modello vivo e romantico nella vita di un
adolescente che inizia a scoprirsi, identificarsi ed innamorarsi.
“È
un brano autobiografico”
racconta Eugenio Sournia, autore e voce della band, “Ho
capito che avrei voluto suonare quando ho ascoltato per la prima
volta i Joy Division. Ian Curtis è una figura talmente forte che
spinge a dire: voglio scrivere la mia storia. L’ho scoperto in
adolescenza, nello stesso periodo delle prime cotte. Per questo ho
deciso di accostare Ian Curtis alla scoperta dell’amore. La musica
è uno degli elementi che, soprattutto in adolescenza, spinge
a
invaghirsi dell’altro, perché esiste una concreta inscindibilità
tra musica ed esperienza amorosa, che va naturalmente a influire
nella vita di ciascuno, sulle scelte amorose e sulle prime
infatuazioni”.
“Ian
Curtis” è il primo inedito del terzo album dei Siberia “TUTTI
AMIAMO SENZA FINE” in uscita il 29 novembre per Sugar in
collaborazione con Maciste Dischi. Un album dall’atmosfera fresca e
spensierata che ad un ascolto più attento lascia spazio ad una
interpretazione dell’amore sfaccettata, da una visione più
spirituale ad una più carnale. Piacere, colpa, desiderio, coscienza,
libertà e moralità: il dualismo dei Siberia prende forma nella
creatività grafica realizzata da Mine Studio.
I
Siberia sono: Eugenio Sournia (voce), Cristiano Sbolci Tortoli
(basso), Luca Pascual Mele (batteria) e Matteo D'Angelo (chitarra). I
Siberia nascono a Livorno e prendono il nome dall'immaginario evocato
dal libro di Nicolai Lilin “Educazione siberiana”.
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